I più affezionati lettori noteranno subito che questo post è un po’ fuori dai canoni classici del mio blog: non si parla di informatica, non si parla di ricette, ne di libri ne di videogiochi… si parla (in senso molto lato) di psicologia. Ma partiamo dall’inizio. Non so se ve ne siete accorti, ma negli ultimi anni è diventato molto di moda parlare di psicologia, naturalmente non sto parlando di quella “classica” di Freud, ma di quella che si vede sempre più spesso in televisione o al cinema: The Mentalist, Lie to Me o degli showman che si occupano di mentalismo moderno come Derren Brown e Francesco Tesei. Io si, me ne sono accorto 😉 e visto che alle superiori mi dilettavo (con scarso successo) di “magia” (qualche piccolo trucco con le carte riesco ancora a farlo 😛 ) diciamo che mi sono preso bene a cercare i video delle performance di Brown e Tesei.
Prima di continuare, avrei una piccola richiesta. Come vedete in questo post sono presenti due video. Non guardateli subito, ma seguite il percorso naturale che vi suggerisco durante la lettura dell’articolo, questo per massimizzare l’effetto sorpresa 😉 .
In questa mia ricerca, matta e disperatissima, mi sono imbattuto in questo video di Derren Brown che più che un trucco di mentalismo è proprio un vero test psicologico tenuto in modalità candid-camera 😉 Guardatelo e poi continuate con il post.
Ditemi la verità, se voi foste stati al posto di una delle “vittime”, vi saresti accorti dello scambio? Io, sinceramente, avrei, in prima battuta, risposto di si… ma dai come è possibile che non ti accorgi di una cosa del genere… c’è qualcosa sicuramente sotto i più smaliziati di voi avranno pensato… e come dargli torto.
Su cosa c’è realmente sotto ci ternerò dopo che avete guardato anche questo secondo video (mi raccomando, guardatelo prima di continuare a leggere) su un “banale” trucco di magia:
Visto anche questo secondo video?
Sinceramente…
…quanti di voi si erano accorti dei vari cambi di colore? Io no, per nulla… e questo mi ha fatto ricredere anche sul fatto che “ci fosse qualcosa sotto” nel primo video. Forse la soluzione più semplice è anche la più corretta (Rasoio di Occam docet): il nostro cervello è concentrato su una determinata cosa che non nota le altre che al momento reputa meno importanti.
E qui ci si collega al titolo del post: ma dopo questi due esperimenti, quanto realmente possiamo credere ad un testimone oculare?
Ultima nota: mostrando il primo video ad un mio collega che si occupa di biometria mi ha riportato un affermazione di una psicologa che aveva ascoltato ad una conferenza. Più o meno, questa psicologa affermava che il cervello umano quando si tratta di riconoscere e memorizzare visi si comporta in un modo un po’ diverso da come ci si aspetterebbe. Al posto di memorizzare i tratti salienti (occhi, naso, bocca, etc.) di chi abbiamo difronte, memorizza le differenze di questi tratti salienti con l’immagine media di viso che abbiamo in mente e questa sarebbe, anche, la spiegazione della difficoltà che si ha a riconoscere persone di etnie diverse dalle nostre.
Spero che anche se il post era un po’ strano vi sia piaciuto 🙂 .
Interessante molto; ma anche molto inquietante, pensare che i nostri sensi possano tradire.
Si, mi e’ piaciuto molto! 🙂
@Francesco: contento del tuo apprezzamento 🙂
@Gregorio, scusa se all’inizio il tuo commento non è comparso… ma il sistema aveva deciso che era spam 🙁 ma ora è tutto a posto 🙂
Il “software” che usa il nostro cervello per percepire la realtà, ricordarla, elaborarla ed esternarla, funziona assai bene, ma come capita spesso ai software, ha dei bug e può essere hackato in vari modi. Questo è un esempio classico: il cervello si focalizza su ciò che gli interessa e cancella (letteralmente) tutto il resto.
@Leonardo: grazie di essere passato di qui 🙂 Infatti, hai perfettamente ragione… ma come sempre un conto è essere spettatori di quando accade (primo video) e un conto è esserne attori (secondo video): ti rendi maggiormente conto di quanto in effetti il cervello sia facilmente ingannabile:)
W il mago Eros!!!
@Ruggero… fai il bravo 😉
In effetti poi queste tecniche vengono messe in atto in maniera scientifica nelle truffe in generale, e in particolare quelle rivolte agli anziani
@Gregorio: e comincio a pensare che funzionino anche perché, mediamente, le persone credono che “loro, tanto, non ci possono cascare” 😉